Kit di primo soccorso: ciò che non dovrebbe mai mancare a chi ha un cavallo.

I cavalli sono animali splendidi, capaci di regalarci tantissime emozioni. Tante sono le soddisfazioni e i bei momenti, ma è frequente la possibilità che, tra una brucata e l’altra, una rotolata, o una partenza un po’ troppo veloce, si facciano qualche taglietto, sbucciatura, ecc.
È importante così tenere in considerazione la possibilità che si possa anche andare incontro ad emergenze particolari, più o meno gravi.
Per questo motivo è sempre bene avere pronto e disponibile un kit di primo soccorso. È doveroso sottolineare che l’essere muniti del necessario per fare un primo intervento non sostituisce di certo la competenza professionale di un veterinario.
Cosa mettere nel nostro kit?

  • Un termometro digitale
  • Un flacone di betadine
  • Un flacone di fisiologica (Ringer lattato)
  • Acqua ossigenata
  • Clorexidina
  • Garze sterili
  • Cotone idrofilo
  • Cotone garzato
  • Vetrap
  • Benda elastica autoadesiva
  • Crema cicatrizzante, cortisonica e antibiotica/hipermix
  • Blue spray e aluskin spray
  • Ghiaccio istantaneo o stable ice
  • Guanti in lattice
  • Forbici con le punte arrotondate
  • Rasoio e tosatrice
  • Una siringa monouso (per lavaggi)
©️cammillettielenablog

Trattasi questo di un kit necessario al proprietario non professionista, il quale non può detenere farmaci preventivi. Risulta utile quindi per piccoli interventi come superficiali lesioni cutanee e lievi traumi. Vengono escluse perciò episodi di coliche, shock o lesioni gravi in cui è necessario (e con urgenza!) la presenza di un veterinario e/o di somministrazione farmacologica.
Si consiglia anche, per chi è un po’ più pratico, di avere sempre a disposizione un fonendoscopio, in modo da monitorare i movimenti intestinali e la frequenza cardiaca (soprattutto se si ha un sospetto di possibile colica). A questo kit possiamo aggiungere ciò che ci viene maggiormente utile in base alle esigenze del nostro partner equino e del “suo stile di vita”.
Vediamo ora nel dettaglio alcune delle voci sopraelencate.


Termometro digitale


Il termometro digitale serve a misurare la temperatura basale del cavallo (37,5°-38,5°; puledri 38,5°-39,5°), che deve essere presa per via anale. È consigliato lubrificare il termometro con olio minerale. È necessario inserirlo con delicatezza, ma senza timore, facendo attenzione agli arti posteriori, e mantenerlo in posizione fino al suono acustico. Sarebbe opportuno prendere la temperatura con l’aiuto di un’altra persona, che terrà contemporaneamente sollevato l’arto anteriore dallo stesso lato in cui siamo posizionati. Affinché la temperatura venga presa correttamente è fondamentale inclinare il termometro di circa 90°, in modo che vada a contatto con la parete del retto. La temperatura va presa sempre quando il cavallo è a riposo (dopo due ore dal lavoro), in un luogo fresco. Il termometro va sempre disinfettato prima e dopo l’utilizzo con una soluzione composta da una parte di alcool e una parte di olio, oppure con acqua e sapone.


Betadine, fisiologica, acqua ossigenata e clorexidina


In presenza di una ferita cutanea è sempre bene disinfettare l’area affinché non si corra il rischio che si infetti. C’è sempre molta confusione su cosa usare e come usarlo; perciò, ora vediamo insieme i vari tipi di farmaci antisettici.
L’acqua ossigenata, facilmente reperibile ed economica, è un farmaco a base di perossido di idrogeno. A contatto con una ferita reagisce liberando immediatamente ossigeno, eliminando così tutti i microorganismi che porterebbero a un’infezione. Attenzione però, la sua azione è molto breve e non tutti i batteri sono sensibili all’ossigeno. Se consigliata in piccole lesioni (lacero-contuse), è in generale preferibile utilizzare un farmaco antisettico più completo, come per esempio il betadine.
Il betadine 10% è una soluzione cutanea a maggiore spettro d’azione. Consigliato in presenza di ferite (più o meno profonde), piaghe o lesioni di varia natura. Il principio attivo è il iodopovidone, che a differenza dell’ossigeno, agisce su un maggior numero di batteri.
Una valida alternativa, soprattutto in caso di dermatiti o lesioni cutanea, è la clorexidina che, oltre ad essere una soluzione antisettica, funziona bene anche come antimicotico e antibatterico. Unita alla fisiologica, seguendo le indicazioni riportate sulla confezione, viene anche utilizzata nei puledri appena nati per disinfettare l’ombelico.
La soluzione fisiologica è una soluzione di cloruro di sodio in acqua pura (soluzione salina). Il suo utilizzo ha una molteplicità di scopi, primo quello di infusione endovenosa. Un altro valido uso è quando ci si trova nella condizione di dover “pulire” le ferite, senza andare a ledere ulteriormente, da terra, sassolini, ecc.

Blue spray e aluskin spray


Il blue spray, diverso dallo spray caf (Oxitetraciclina Cloridrato) che ha azione antibiotica e si acquista solo su prescrizione medica, è uno spray disinfettante che si applica sia sulla pelle che sullo zoccolo (per es. nel fettone). In caso di aree molto sensibili e/o soggette ad aprirsi e strapparsi, ha un’azione protettiva e curativa, rigenerando la pelle attraverso la stimolazione delle cellule cutanee, migliorandone la capacità di idratazione. L’aluskin spray è invece un composto a base di alluminio micronizzato, indicato nel trattamento topico e temporaneo di lesioni cutanee non infette (es. abrasioni, escoriazioni, fissurazioni, tagli, piccole ferite chirurgiche, scottature localizzate di primo e secondo grado) e per creare un ambiente umido protetto contro ulteriori batteri esogeni. Per un migliore efficacia di questi prodotti è consigliata l’applicazione 2-3 volte al giorno.


Cotone idrofilo e cotone garzato


Il cotone idrofilo è una particolare fibra di cotone ricavato dalla bambagia dei semi della pianta. Sottoposto poi a sterilizzazione, può essere utilizzato a scopo sanitario per le medicazioni e pulizia delle ferite. Il cotone garzato invece è cotone idrofilo avvolto sopra e sotto da una garza finissima. Si utilizza per bendaggi agli arti, proteggendogli così dagli urti ed evitando che il bendaggio crei punti di eccessiva pressione bloccando la circolazione e il corretto drenaggio.


Vetrap e benda elastica coesiva


Queste due tipologie di bendaggio sono prodotti a uso veterinario utili per coprire o sostenere la zona interessata da ferite o trauma. Il vetrap, che si presenta in rotolini di diverse altezze e di vari colori, necessita che sottostante venga applicato del cotone garzato (o cotonina) perché, nonostante sia elastico e permetta il movimento dell’arto, resta comunque abbastanza rigido e alcuni cavalli potrebbero risentirne. Essendo molto resistente, associato allo scotch americano, il vetrap viene utilizzato anche per bendaggio allo zoccolo.
Diverso è per la benda elastica coesiva Self Fix, applicabile direttamente sull’arto senza ulteriori strati (eventualmente solo una garza sterile sulla ferita). Essendo di tessuto è meno resistente del vetrap, sconsigliata quindi per bendaggio degli zoccoli.

Hipemix


Questa crema, dall’odore pungente, è un prodotto “naturale” che ha un ampio spettro d’azione. È infatti antisettica, antimicrobica, antinfiammatoria, indicata in caso di dermatite estiva, antipiretica, antiseborroica, antifungina, indicata nel trattamento del “tarlo allo zoccolo”, ferite all’avambraccio, ferite traumatiche da morso, ustioni, ulcera iatrogena, ascesso plantare. Ingredienti: Melia Azadirachta Seed Oil; Olea Europaea Oil; Hypericum Perforatum Flower Extract, a base di Iperico e Neem (che tiene lontano gli insetti).

Stable Ice


Le stable ice sono un dispositivo medico e terapeutico, non economico ma altamente funzionale, utilizzate in caso di dolore e gonfiore dovuto da trauma o infiammazione, ma non solo: sono ottime alleate come defaticante articolare a seguito di sforzi intensi.
Esistono delle stable ice con sacca del ghiaccio estraibile e versatile sia per la terapia del freddo, sia del caldo. Se la terapia del freddo, docce fredde o applicazione di ghiaccio, viene effettuata in caso di trauma o affaticamento, la terapia del caldo è necessaria nei cavalli che presentano problematiche come artrosi, dolore cronico, insufficienza circolatoria e, a livello muscolare, rigidità e/o contratture.

©️Elena Cammilletti