AFFILIAZIONE EMOTIVA: IL LEGAME TRA DUE SPECIE DIFFERENTI

"L'innata tendenza a concentrare la nostra attenzione sulle forma di vita e su tutto ciò che le ricorda e, in alcune circostanze, ad affiliarsi emotivamente" E.O. Wilson
field animal agriculture farm

Perché alcune persone hanno la tendenza ad affiliarsi emotivamente ad un animale? Cosa scatta nella mente dell’uomo quando vi entra in relazione? E poi ancora, che cosa ha in particolare il cavallo che da secoli e secoli accompagna l’uomo nella sua quotidianità?

Si tratta di biofilia (amore per la vita), ossia la tendenza motivazionale dell’uomo verso il mondo animale. Secondo tale concezione si considera l’animale in grado di “dialogare” con l’uomo, soggetto attivo e non passivo. L’animale, infatti, ha un suo specifico profilo caratteriale, emotivo e motivazionale che in qualche modo contamina l’uomo.

" L'animale è un essere capace di sue risposte in maniera dinamica sulla base degli stimoli che riceve poiché è in grado di ragionare sul mondo" (principio cardine della zooantropologia).

Tutto ha inizio da…

La scoperta dell’uomo di poter condividere parte della sua vita con altre specie ha origini antichissime: dobbiamo, infatti, pensare alla preistoria (periodo storico anteriore a qualsiasi documentazione diretta). Se i primi contatti tra uomo e animale furono di tipo, probabilmente, agonistico, nel tempo l’uomo iniziò ad osservarne il comportamento, trovando strategie di interazione e contatto sociale, utili a soddisfare specifiche necessità legate principalmente al loro utilizzo.

In passato l’esigenza era, per l’appunto, prettamente legata all’utilizzo dell’animale: alcune teorie sostengono che, a seguito di addomesticamento, i cani per esempio venivano usati per protezione del proprio territorio. Altri animali come mucche, maiali ed inizialmente cavalli, venivano allevati per consumo alimentare. I cavalli, nello specifico, con il passare del tempo diventarono addirittura dei veri e propri mezzi di trasporto. Una necessità che si é via via sempre più radicata, man mano che gli uomini iniziarono ad abbandonare la vita nomade in favore dello stanziamento.

Col svilupparsi di società umane sempre più evolute e complesse, iniziarono anche a modificarsi le relazioni che vi erano con gli animali.

Sfogliando i libri vedremo come in alcune culture gli animali venivano associati ad entità divine o venivano loro attributi poteri, diventavano così i protagonisti di leggende ancora oggi tramandate. La sacralità di alcuni animali fa ancora parte di alcune culture in questa era moderna. Fu così che con il passare del tempo l’utilizzo esclusivo dell’animale divenne “relazione”.

Il rapporto che si instaura tra uomo e animale è dovuto ad un processo di domesticazione. J. Serprell

L’uomo verso l’animale: ecco quali potrebbero essere le motivazioni (non sempre giuste!)

  • l’animale viene ricercato e visto come “mezzo”, uno strumento cioè per soddisfare/raggiungere i propri fini (psicologico, emotivo, performante, fisiologico…)
  • l’uomo essendo anch’esso un animale ha la tendenza e la necessità di entrare in relazione sia con i propri simili che con individui di specie differenti
  • l’animale viene considerato dall’uomo un sostituto di un legame affettivo
  • amore e passione per la biodiversità spingono l’uomo verso l’animale, in un’ottica di non antropomorfizzazione degli individui di altre specie
  • ricerca di un senso di appagamento

Perché proprio il cavallo?

Le doti atletiche (come velocità, resistenza, robustezza) e la loro indole, incline alla convivenza con l’uomo, gli ha permesso di non essere considerato solo ed esclusivamente come animale da “carne”. Fu per questo motivo che l’uomo iniziò a relazionarsi con il cavallo in forma diversa.

Le prestazioni fisiche dei cavalli hanno sempre risvegliato nell’uomo un certo interesse, come abbiamo visto, fin dai tempi antichi: a differenza di altri animali, può tranquillamente sostenere in nostro peso, essere perciò montabile, risultando (seppur oggi come oggi è sbagliato generalizzare) più facilmente addestrabile.

Se in passato le prestazioni atletiche del cavallo suscitavano interesse nell’uomo al fine di utilizzarlo come mezzo di trasporto, oggi resta alto l’interesse ai fini equestri. Per fortuna nel tempo l’interazione con il cavallo non è più solo legata allo sfruttamento delle sue doti atletiche, ma vi è stato un riconoscimento (seppur ancora non totalmente ufficiale) delle sue caratteristiche emotive ed affiliative.

© Elena Cammilletti