LO SAPEVI CHE ANCHE I CAVALLI SOFFRONO IL SOLLETICO?

Sensazione cutanea risvegliata dal contatto lieve e ripetuto di oggetti leggerissimi sulle parti più sensibili del corpo, accompagnata spesso da riflessi e reazioni difensive intense“_definizione di solletico

Ebbene si, sembrerà strano ma anche i cavalli come gli altri animali (umani compresi) soffrono il solletico, ma ahimè loro non ridono! Il Flehmen, o erroneamente chiamato “sorriso equino”, non corrisponde a quello che noi  interpretiamo come “sorriso o risata”. Questa reazione del labbro superiore è un comportamento sociale utile a incanalare gli odori attraverso l’uso di particolari ghiandole olfattive.

Solitamente si pensa al solletico come a qualcosa che suscita ilarità e divertimento, ma non tutti gli animali “ridono” o associano quella sensazione a qualcosa di “fastidiosamente divertente”!

É interessante però sapere che ci sono alcuni animali, come i primati e i ratti, che invece reagiscono esattamente come alcuni di noi al solletico: ridono! La scienza lo ha dimostrato grazie alle conclusioni di Darwin nel 1872 e Jaak Panksepp qualche anno fa.

Curiosità…Vi è capitato mai di toccare delicatamente sotto la pancia del vostro cavallo e questo inizia a muoversi o a tirare calcetti? Spesso cavalli con pelle e manto sottili (per razza, stagione o tosature), o giovani cavalli non abituati al contatto, al tocco lieve o ripetuto reagiscono mostrando i classici segnali “di fastidio”. É importante sapere che sotto la pelle vi sono moltissime terminazioni nervose, che quando vengono stimolate attraverso il contatto con l’epidermide, generano dei riflessi involontari. Il tocco legato a ciò che definiamo per solletico equivale per loro a sentire un insetto che si posa sul corpo. Non scapperanno, ma si dovranno “scrollare di dosso” il fastidio. Cercate di capire quali sono per loro le aree particolarmente sensibili e trovate il giusto modo di toccarle. Ricordate che ogni cavallo é a sé e generalizzare, sopratutto in questo ambito, non va mai bene.

A volte a fare la differenza può essere la scelta del materiale di una spazzola, altre volte il saper regolare l’intensitá di tocco su quella specifica area. La scelta di rimproverare o punire il cavallo, anche in questo caso, non é una scelta saggia. Punire riflessi incondizionati non farà altro che portare il cavallo a manifestare antipatici segnali antagonistici. Optate sempre per la buona educazione, per non dover ricorrere poi alla “ri-educazione”.

©Elena Cammilletti

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