FAI UN BEL RESPIRO PROFONDO!

L’equitazione è uno sport che prevede l’interazione tra due soggetti, cavallo e uomo, appartenenti a specie diverse. Conoscere il cavallo da un punto di vista etologico, quindi capire il suo comportamento, capire ed imparare il suo linguaggio, comprendere il suo stato emotivo, ci permette di avere più padronanza nella gestione delle situazioni che potremmo dover affrontare, così come conoscere noi stessi, il nostro corpo e il nostro modo di reagire. Spesso si sottovaluta l’importanza del training autogeno (auto distensione mente-corpo), nonché la capacità di controllo del proprio stato emotivo quando veniamo esposti a situazioni di stress.  

Riuscire a controllare le emozioni quando si interagisce con un cavallo è uno dei requisiti fondamentali che un cavaliere dovrebbe sviluppare per poter ottenere una buona performance, tanto più per instaurare una corretta relazione con il proprio partner equino e riuscire a gestire al meglio gli imprevisti che potremmo dover affrontare.

Le emozioni influiscono sul nostro modo di agire e spesso non ci permettono di interpretare nel giusto modo alcune risposte e/o comportamenti manifestati dal cavallo.

Le reazioni che potremmo avere di fronte a una situazione di stress potrebbero essere molteplici, ma quando paura e ansia prendono il sopravvento, a subire un cambiamento sono anche le nostre risposte fisiologiche: ci sarà infatti un aumento del battito cardiaco, degli atti respiratori, una maggiore produzione di sudore, una maggiore rigidità muscolare, ecc.

Studi recenti dimostrano che i cavalli, grazie a queste risposte fisiologiche che il nostro corpo manda, sono in grado di percepire la paura nei loro partner umani, ma è ancora presto per sostenere che questa influenzi totalmente il loro comportamento. Certo che, con soggetti molto ansiosi, è necessario che il cavaliere riesca a mantenere un atteggiamento più tranquillo possibile, in modo da essere più chiaro e preciso nella comunicazione.

L’atteggiamento mentale con cui affrontiamo una lezione di equitazione o, più in generale, un problema che potrebbe manifestarsi con il nostro cavallo fa la differenza.

L’atteggiamento mentale con cui ci relazioniamo al cavallo, fa la differenza

Ci sarà capitato di vedere cavalli cambiare comportamento e attitudine in base al cavaliere con cui entrano in relazione: oltre alla bravura tecnica e comunicativa che potrebbe incidere molto sul risultato, anche l’atteggiamento mentale con cui si affrontano le situazioni ha la sua rilevanza.

Se ci convinciamo che il nostro cavallo con noi fa sempre una determinata cosa (per es. rampare) e ci fossilizziamo solo sulla possibilità che quel comportamento si manifesti, sarà molto probabile che tale comportamento verrà manifestato con più frequenza.

Conoscere la paura per imparare a gestirla

La paura è un’emozione primaria legata all’istinto di sopravvivenza che, se non gestita correttamente, potrebbe metterci in situazioni di maggiore pericolo, aumentando così la probabilità di incidente. La paura, e l’ansia che ne deriva, ha molteplici origini e non sempre riusciamo a capire cosa esattamente ci provoca questo stato d’animo.

Accettarla e prendere consapevolezza che è normale avere paura, è un primo passo per superarla. C’è una frase che dovremmo tutti fare nostra “il coraggio è fatto di paura”.

Ognuno di noi ha qualcosa che lo spaventa, che lo blocca o che lo rende vulnerabile. Questo avviene in tutte le specie animali.

È importante, però, capire come reagiamo in condizioni di forte stress e qualora fossimo soggetti che si bloccano o che perdono totalmente il controllo di se stessi, dobbiamo acquisire abilità e consapevolezza di quello che possiamo fare e siamo in grado di fare, “allenando” così il nostro corpo e la nostra mente a mantenere la calma anche sotto pressione.

Se, per esempio, il nostro cavallo scarta improvvisamente e ci parte al galoppo in campo aperto è inevitabile che ci potremmo spaventare, ma la differenza sta nel come immediatamente reagiamo alla cosa. Ricordiamoci però che la sicurezza è indispensabile: non dovremmo mai metterci nella condizione di non essere preparati ad affrontare determinate situazioni.

Quando ansia e paura derivano da un trauma

Per chi pratica equitazione e/o è a contatto con i cavalli gli sarà certamente capitato di cadere o di farsi accidentalmente male. Il rischio è da mettere in conto.

Ci sono però delle cadute o degli episodi che lasciano il segno, soprattutto emotivo, influenzando poi il nostro modo di interagire con i cavalli.

Con i giusti tempi e facendoci aiutare dai giusti professionisti (e in questi rientrano anche e soprattutto i cavalli), tutto si supera.

Cerchiamo di non focalizzare l’attenzione solo su ciò che è avvenuto, ma pensiamo invece al percorso che abbiamo fatto, ricordandoci quali sono i nostri punti di forza. Ricominciamo il prima possibile l’attività: mettere il corpo “in movimento” libera le endorfine, ci permette di scaricare l’adrenalina e liberare la mente.

Mente libera e analisi razionale della situazione

Restare nel “qui ed ora”, quando si lavora con i cavalli, è molto importante. La nostra mente dovrà essere perciò sgombra da qualsiasi pensiero e/o preoccupazione. Cerchiamo di focalizzare la nostra attenzione solo ed esclusivamente sul momento presente, attivando i nostri sensi per un’analisi più concreta dell’ambiente. Cerchiamo di cogliere i dettagli e i segnali che ci manda il nostro cavallo, in modo da essere soggetti attivi nella comunicazione. Riuscire ad elaborare in maniera corretta l’atteggiamento del cavallo e l’ambiente che ci circonda, ci darà la possibilità di prevenire situazione sgradevoli.

Conoscere i propri limiti

Dobbiamo essere onesti con noi stessi e capire cosa realmente siamo in grado di fare. Se è da poco tempo che pratichiamo equitazione, dobbiamo prima pensare ad imparare molto bene la base in luoghi contenuti e poi salire di difficoltà, magari andando in campagna o montando cavalli un po’ più giovani.

Ognuno di noi ha una propria personalità, un suo modo di agire e reagire, le sue fragilità e i suoi punti di forza. Questo vale non solo per noi, ma anche per i nostri cavalli.

È importante comprendere che, per ottenere dei buoni risultati, non dobbiamo affrettare i tempi. Il tempo, gestito nella maniera corretta, permetterà a noi e al nostro cavallo di costruire un rapporto basato sulla fiducia, sulla comprensione reciproca e sulla collaborazione.

La respirazione

La respirazione, se saputa usare nella maniera corretta, è una nostra grandissima alleata nel controllo delle emozioni. Per riportare le funzioni fisiologiche in uno stato normale è importante saper respirare, se necessario, con il diaframma.

Solitamente tendiamo a respirare gonfiando il torace, zona che contiene organi come cuore e, ovviamente, i polmoni che in caso di ansia vengono già sovra-stimolati. Portare la respirazione verso il basso, quindi verso l’addome, ci permetterà di decongestionare il torace e gli organi annessi, riportandoci a uno stato di calma.

ESERCIZIO IN SELLA

Per migliorare la capacità di controllo della respirazione sotto stress, “impariamo” a respirare in maniera performante in una situazione di assoluta tranquillità. Cerchiamo un luogo di lavoro dove, sia noi che il nostro cavallo, riusciamo a sentirci a proprio agio e nella quale non vi siano stimoli nuovi. Bene, saliamo in sella al nostro partner equino e facciamo subito 3 respiri profondi. Liberiamo la testa da qualsiasi pensiero.

Ora chiediamo al nostro cavallo di partire al passo. Lasciamo le redini lunghe e, nel mentre, mettiamo una mano sull’addome. Cerchiamo di inspirare spingendo la pancia verso la mano e poi espiriamo. Noteremo che man mano che il nostro respiro si regolarizza il nostro corpo e i nostri muscoli si rilasseranno.

Avete notato anche qualche cambiamento nel cavallo? Ha forse disteso l’incollatura?

Come noterete gli effetti saranno immediati. Continuate ad esercitarvi anche in andature superiori, in modo da ricorrere alla respirazione diaframmatica ogni qualvolta sarete messi sotto pressione.

© Elena Cammilletti

Rispondi